Sa’adat, ha detto Abu Ghoulmeh, ha sottolineato che tutte le forze nazionali, tra cui Hamas e Fatah, devono lavorare per porre fine allo stato di separazione e devono elevarsi al di sopra degli ristretti interessi di fazione per portare avanti la causa nazionale e per rispondere alle esigenze popolari di giustizia sociale e libertà democratica.
Sa’adat ha sottolineato che è necessario continuare a denunciare le politiche di occupazione e resistere ai crimini sionisti attraverso tutte le possibili forme di lotta e resistenza, aggiungendo che nessuno deve porre la minima speranza negli assurdi negoziati o nelle promesse del governo sionista per ottenere solo delle minime concessioni in modo da richiedere ulteriori pseudo-trattative, compreso il rilascio di alcuni prigionieri di lunga data, osservando che questo è un inganno e un ricatto politico sionista, che non porterà a nulla e che può solo danneggiare ulteriormente la nostra causa nazionale.
Sa’adat ha sottolineato che la causa palestinese è una questione di terra e di diritti, e che è necessario unire con urgenza gli sforzi per riottenere entrambi; ha poi invitato tutte le forze palestinesi a compiere grandi e determinati sforzi per liberare tutti i nostri coraggiosi prigionieri rinchiusi nelle prigioni dell’occupazione, una priorità negli sforzi e nell’impegno palestinesi.
Il compagno Abu Ghoulmeh ha portato il saluto di Sa’adat al popolo palestinese presente in Palestina e fuori da esso, in esilio e in diaspora, e nei campi profughi, in particolare quelli in Libano, Siria e Giordania che si trovano in circostanze e situazioni difficili.
Abu Ghoulmeh ha rassicurato il popolo palestinese e i dirigenti del Fronte circa la salute di Sa’adat a seguito dei suoi diversi scioperi della fame, spiegando di aver condiviso per tre mesi la cella con Sa’adat a seguito del suo trasferimento dall’isolamento dopo la fine dello sciopero della fame. Il compagno Abu Ghoulmeh ha sottolineato che ha trovato Sa’adat determinato, stabile, e vitale, pieno di entusiasmo e certo che un giorno arriverà inevitabilmente la vittoria del suo popolo.
Sulla situazione attuale dei detenuti all’interno delle carceri dell’occupazione, il compagno Abu Ghoulmeh ha dichiarato che l’amministrazione penitenziaria sta tardando e non sta attuando l’accordo che si è concluso dopo lo sciopero della fame dei detenuti del maggio scorso, che prevede un miglioramento delle condizioni di vita dei prigionieri. Abu Ghoulmeh ha detto che i prigionieri sono ancora impegnati nella lotta e nelle proteste per fare pressione sull’amministrazione penitenziaria per vedere migliorare le proprie condizioni. Ha poi aggiunto che le forze di occupazione continuano nelle loro pratiche aggressive contro i detenuti, tra cui le ispezioni notturne e il saccheggio delle celle, i metodi disumani di trasporto e di trasferimento, e la negazione delle visite dei familiari, sotto il pretesto della “sicurezza” o delle “informazioni dell’intelligence”. La detenzione amministrativa continua, ed è utilizzata dall’occupazione sionista per mettere sotto pressione il nostro popolo e i nostri combattenti per la libertà, e viene applicata arbitrariamente senza alcuna prova e un processo legale, ha concluso Abu Ghoulmeh.
Fonte: PFLP
Traduzione a cura di PalestinaRossa