Sono passati quasi 70 anni da quel 27 gennaio ’45 quando l’armata rossa liberando il campo di concentramento di Auschwitz, rivelò al mondo la realtà dell’olocausto. Milioni di persone erano state ammazzate e passate dai forni crematori avendo come unica colpa quella di essere ebrei…nell’indifferenza più totale! Il processo di Norimberga poi svelò “la soluzione finale”,il piano di Hitler per annientare completamente gli ebrei.
Come era potuto succedere tutto ciò? Come era stato possibile che il mondo non si fosse accorto di nulla? Questi interrogativi hanno eroso le coscienze dell’occidente,il rimorso ha fatto si che si trovasse una soluzione all’annoso dramma del popolo ebraico:una terra su cui edificare uno stato. Nasce così nel ’48, col beneplacido di tutti ,lo stato d’Israele sul suolo di Palestina frettolosamente abbandonato dal protettorato inglese e il mondo ha potuto tirare un sospiro di sollievo sentendosi meno colpevole.
La storia però a volte si ripete e spesso come farsa:il ‘48 infatti inizia l’altro olocausto (la nakba),quello dei palestinesi. Furono a migliaia quelli ammazzati,perseguitati e cacciati dalla loro terra per far posto al nascente stato ebraico;centinaia i villaggi rasi al suolo e più di 700000 arabi palestinesi(dati di Wikipedia) costretti a rifugiarsi in campi profughi di Giordania,Libano,Siria;il libro “La pulizia etnica della Palestina” di Ilan Pappè (storico israeliano) documenta accuratamente tutto ciò.
Da allora è stato uno stillicidio continuo: la guerra dei 6 giorni,passando per la strage di Sabra e Chatila fino ad arrivare a “piombo fuso” sono solo le espressioni più cruente ed eclatanti di una soluzione (finale?) che Israele prospetta per quella terra: Non c’è spazio per i palestinesi!
Sono decine ormai le risoluzioni Onu mai applicate che condannano lo stato ebraico per il suo comportamento criminale,per l’apartheid,il muro e le continue violazioni dei diritti fondamentali dell’uomo.
Anche questa volta il mondo gira la testa dall’altra parte;nessuna critica è consentita,il pericolo è di essere tacciato di antisemitismo: nel nome delle vittime agiscono i carnefici (anche se tanti reduci dei lager hanno da tempo preso le distanze).
Se allora la storia si ripete,è giusto che si ripetano pure le domande:
Come può accadere tutto ciò?
Com’è possibile che il mondo non si accorga di nulla?
Gruppo d’Azione per la Palestina-Parma