La compagna Khalida Jarrar, membro dell’Ufficio Politico del FPLP, ha dichiarato che la “security cooperation” tra l’Autorità nazionale Palestinese e l’occupazione sionista è un fattore fondamentale che porterà allo scoppio della Terza Intifada in Cisgiordania.
Il 3 ottobre Jarrar ha fatto notare come la cooperazione di sicurezza prosegua “nonostante i continui attacchi contro la popolazione, la terra ed i luoghi sacri palestinesi”. Ha inoltre affermato che l’Autorità Nazionale vuole prevenire ( o reprimere) il fatto che il popolo palestinese metta in pratica il suo diritto ad esprimere il rifiuto delle pratiche e delle politiche dell’occupazione.
Gli accordi di sicurezza sono “lo strumento principale con cui evitare scontri con gli occupanti”, dal momento che il popolo palestinese non accetta l’apartheid e si opporrà al razzismo e all’occupazione.
L’unità nazionale , la fine delle divisioni interne e la creazione di una leadership unificata per l’intifada sono gli elementi che porteranno a una forte rivolta. L’Autorità continua a lavorare nell’ottica di modificare marginalmente alcune delle politiche dell’occupazione, il che sostanzialmente non migliora le condizioni di vita del popolo palestinese, mentre il regime razzista mantiene il suo carattere ed il controllo militare del territorio.
I negoziati bilaterali sono un tentativo, portato avanti dall’ANP e da Israele, di prevenire lo scoppio della terza Intifada, e nei fatti non sono altro che un elemento che giova al regime occupante.
Lo stato sionista vuole distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale mentre continua a perpetrare i suoi crimini contro il popolo palestinese.
Khalida Jarrar ha quindi chiesto che l’Autorità Nazionale e tutti i negoziatori palestinesi terminino immediatamente ogni trattativa con gli occupanti, e al contrario prendano subito parte all’elaborazione e alla messa in pratica di una strategia di resistenza in difesa del popolo palestinese.
Ha inoltre affermato, rivolgendosi all’ANP ed ai suoi componenti: “Difendersi e lottare per i propri diritti con ogni mezzo è un diritto del popolo palestinese, quindi ogni tentativo di reprimere e restringere la sua libertà deve cessare immediatamente, e la sua battaglia contro l’occupazione e l’apartheid deve essere supportata”.
Traduzione a cura del Gruppo d’Azione per la Palestina