La mattinata di oggi al centro Amal al Mustakbal si conclude in modo molto produttivo.
I bambini hanno scritto dei messaggi, come segno di vicinanza ai coetanei val susini.
Inoltre, si sono cimentati nel disegnare il treno ad alta velocita’ paragonato spesso, dai bimbi stessi, al muro dell’apertheid.
La speculazione sia economica che politica che caratterizza entrambe le dinamiche, ci rende fiduciosi slla realizzazione in futuro di progetti condivisi tra le due realta’.
Nel pomeriggio ci siamo diretti ad Al Halil {Hebron} dove abbiamo potuto toccare fisicamente l’essenza dell’occupazione. La sua particolarita’ sta nella presenza di colonie israeliane nel centro storico della citta’. Shuhada Street, in passato un’importante via del mercato arabo, ora e’ chiusa alla maggior parte dei palestinesi per consentire l’accesso ai coloni.
Gli edifici che si dislocano in questa via sono completamente vuoti; non a caso, questa zona, viene chiamata la “Ghost Town” resa tale dalla pulizia etnica attuata dai sionisti.
Ma Shuhada Street e’ riempita da ben altre cose tra cui militari israeliani, ebrei ortodossi e cartelloni di propaganda dell-IDF {Israel Defense Forces} .
Tornati ad Aida la nostra abitudinaria assemblea organizzativa e’ stata interrotta da un violento boato nel Campo. Tra gli allarmi impazziti delle auto ci e’ giunta notizia di una forte azione contro il Muro. Domani daremo maggiori aggiornamenti.
Gli shebab di Aida camp
centro Amal al Mustaqbal