FERMIAMO IL MASSACRO DI GAZA E LA REPRESSIONE IN CISGIORDANIA – STOP AL TERRORISMO DELLO STATO D’ISRAELE

Era qualche giorno che in Israele si respirava un’aria pesante, un’aria che ricordava l’incubo “Piombo Fuso” e ci riportava a quei giorni terribili vissuti tra dicembre 2008 e gennaio 2009, 1400 morti, di cui quasi un terzo bambini in meno di un mese nella più grande prigione a cielo aperto mai esistita: Gaza.

La tragedia di quella criminale guerra terroristica (come altro definire quell’infame tentativo di sterminio di massa?) ci fu raccontata dagli scritti e dai discorsi di Vittorio Arrigoni, che con coraggio e determinazione rimase dove la sua coscienza politica gli imponeva di stare: al fianco degli arabi palestinesi nella loro lotta di liberazione. Oggi assistiamo di nuovo ad un aggressione a quella striscia di terra di non più di sessanta kilometri quadrati, assediata su ogni confine (sia esso marittimo, terrestre o aereo) dall’apparato militare israeliano: una enorme lager, le cui uniche valvole di sfogo sono i pochi valichi che la collegano all’Egitto.

L’attacco israeliano, aperto di fatto con l’uccisione mirata del dirigente del braccio armato di Hamas, Ahmed Jaabari, ora è diventato una pioggia di bombe a Gaza, mentre in Cisgiordania, dove la popolazione araba manifesta contro la guerra e l’occupazione, si sta scatenando la repressione e la violenza dell’esercito sionista.

Abbiamo notizie di violenti scontri in molte città e villaggi della West Bank, e in molti campi profughi, territori nei quali vivono i palestinesi delle classi sociali più povere ed oppresse, coloro i quali di più sentono il peso dell’occupazione e che per questo lottano con più determinazione per veder i check point abbattuti e nessun soldato israeliano per le strade. Conosciamo la forza dei palestinesi, e la loro capacità di resistenza; oggi, per quanto ci separino migliaia di kilometri, siamo al fianco di chiunque si opponga al tentativo di sterminio che Israele sta attuando: dai ragazzi che tirano le pietre, ai militanti dei bracci armati della Resistenza, fino alle donne che occupano le strade e le piazze e costringono Israele a dovervi inviare soldati e polizia, che altrimenti potrebbero partecipare al massacro che sta avvenendo a Gaza.

Rendiamo omaggio a tutti coloro che, con ogni mezzo necessario, lottano e combattono per difendere la vita e l’aspirazione alla libertà del popolo palestinese contro la guerra e l’occupazione. Condanniamo l’ennesimo attacco israeliano sulla popolazione araba, ennesima dimostrazione dell’incapacità di Israele di portare avanti una qualsiasi politica che non sia basata sull’aggressione e sull’eliminazione fisica del popolo palestinese, sia esso bombardato, ucciso da un commando, arrestato dalla polizia sionista oppure umiliato quotidianamente in un check point. L’attacco di Gaza dimostra ancora una volta la pericolosità dello stato di Israele, a cui la comunità internazionale sembra permettere di tutto: dal mantenimento di un infame regime di apartheid, passando per gli “omicidi mirati”, fino a vere e proprie guerre terroristiche.

Rimanere in silenzio di fronte a tutto ciò è impossibile.

Non spendiamo neppure una parola per commentare le posizioni che Israele e i suoi vari portavoce e sostenitori hanno dichiarato in questi giorni: lo Stato di Israele ha infatti perso la sua credibilità tanti anni fa, quando la Palestina conobbe la Nakba – la tragedia- : le popolazioni arabe attaccate dai sionisti, che li uccisero o li cacciarono dalla loro terra, costringendo milioni di persone ad una vita da profughi o alla morte. Le bugie dei nostri politici e commentatori non ci colpiscono quindi più di tanto, perchè ci è molto chiaro da che parte stare: al fianco del popolo palestinese, a Gaza e in Cisgiordania, nella loro lotta per l’indipendenza e nella loro resistenza per fermare l’ennesimo tentativo di genocidio voluto da Israele.

La Palestina un giorno sarà liberata: la resistenza di oggi assicura che tutto ciò sarà possibile, e avvicina di non poco l’ora della liberazione e della giustizia.

Falastin horra! Israil barra!

Palestina libera! Abbasso Israele!

Parma, 17 novembre 2012

Gruppo di Azione per la Palestina

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