Oggi, 30 novembre 2012, il Gruppo d’Azione per la Palestina si unisce alle manifestazioni di gioia e di esultanza che da ieri notte si susseguono in Cisgiordania, a Gaza e in molti altri paesi del mondo, in conseguenza all’ammissione dello Stato Palestinese all’assemblea delle Nazioni Unite in qualità di Stato osservatore.
Questi sviluppi, sebbene non cambino nei fatti la dura realtà dell’apartheid e dell’occupazione, rendono il popolo palestinese meno solo e meno isolato di fronte alla comunità internazionale, e, soprattutto, rendono potenzialmente perseguibile lo Stato di Israele per i suoi crimini e per il regime di apartheid con cui sottomette (fino a ora impunemente) la popolazione araba.
In particolare, come ha ben notato Renzo Guolo, la definizione dei confini dello Stato Palestinese (che ancora, purtroppo, deve avvenire), comprendenti Cisgiordania, Striscia di Gaza e Gerusalemme Est, significano il superamento degli infami accordi di Oslo, segnano la concreta possibilità di porre un freno all’incessante proliferare di colonie israeliane in Cisgiordania e indicano la strada verso una riconciliazione politica dei partiti palestinesi (ci auguriamo attraverso la re-istituzione dell’Olp).
Di questo non possiamo che rallegrarci. Molti altri passi devono però essere fatti, prima di poter gioire veramente della fine dell’apartheid e dell’ideologia sionista: in primo luogo l’unità politica, con il superamento dell’attuale ANP, organismo corrotto e di fatto succube ai diktat di Israele, in favore di un governo veramente rappresentativo dei voleri del popolo; in secondo luogo, un nuovo governo in grado di opporsi alle interferenze neocoloniali americane ed israeliane negli affari dei paesi in via di sviluppo e della stessa Palestina, e che di fatto hanno permesso la costituzione dello Stato di Israele e ne hanno garantito l’impunità assoluta fin dalla sua nascita.
Siamo consapevoli che la strada per la liberazione della Palestina dall’occupazione sionista e per la vera indipendenza nazionale sarà ancora lunga e tortuosa, ma è l’unica strada che il popolo palestinese ed i suoi amici e fratelli hanno deciso di percorrere.
Fino alla vittoria!
GAP – PARMA