Massiccia esercitazione di Hezbollah in sud Libano

VENTI DI GUERRA. Israele minaccia di attaccare le centrali atomiche dell’Iran e il movimento sciita libanese, alleato di Tehran, risponde lanciando avvertimenti a Tel Aviv
 

Roma, 23 agosto 2012, Nena News – Il movimento sciita libanese Hezbollah avrebbe condotto nei giorni scorsi una massiccia esercitazione nel sud del Libano impiegando 10mila dei suoi guerriglieri. Lo riferisce il quotidiano libanese Al-Joumhouria, ripreso oggi dalla stampa israeliana. Alle manovre militari avrebbe assistito lo stesso segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah.

I comandi militari di Hezbollah, per tre giorni, avrebbero simulato incursioni “mordi e fuggi” oltre il confine e, soprattutto, combattimenti intorno ai villaggi sudlibanesi, in previsione di una offensiva in Libano dell’esercito israeliano. Secondo la stampa israeliana le esercitazioni avrebbero avuto lo scopo di simulare l’occupazione della Galilea. Continua a leggere

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I leaders del FPLP: gli attacchi nel Sinai sono riconducibili al piano sionista

12 agosto 2012
 

Il compagno Rabah Muhanna, membro del Comitato Politico del FPLP ha detto che gli attacchi criminali contro soldati egiziani in Sinai fanno parte del piano sionista, finalizzato a peggiorare le relazioni tra la Repubblica Araba d’Egitto e il popolo palestinese nella commemorazione dei martiri egiziani organizzata da varie fazioni a Gaza. Centinaia di palestinesi hanno partecipato alla commemorazione (svoltasi nella sede della Mezzaluna Rossa a Gaza city) per esprimere solidarietà al popolo egiziano. Continua a leggere

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Il ministero dell’ambiente israeliano ordina il blocco dei lavori per la ferrovia

Ordine alle Ferrovie israeliane di fermare il lavoro notturno per la costruzione del treno ad alta velocità Gerusalemme – Tel Aviv a causa dei rumori
 

Il Ministero per la Protezione dell’Ambiente ha ordinato alle Ferrovie israeliane di fermare il lavoro notturno per la costruzione del treno ad alta velocità Gerusalemme – Tel Aviv nel tratto che passa vicino a Mevaseret Zion a causa dei rumore.

Con il provvedimento nei confronti dell’amministratore delegato delle Ferrovie israeliane, Boaz Tzafrir, così come nei confronti degli appaltatori, il ministero ha chiesto martedì che tutti i lavori sulla linea ferroviaria vicino a Mevaseret siano bloccati durante la notte.

Il rumore, secondo il ministero, è “inaccettabile”, e la società aveva già disatteso una serie di richieste ministeriali in passato. Il mancato rispetto comporterà un’indagine penale e una pena massima fino a 404.000 NIS (E. 80.000) per ogni notte di violazione, ha riferito il ministero.

“I residenti hanno il diritto di pace e tranquillità nelle loro case, soprattutto di notte”,

ha detto il ministro per la protezione ambientale Gilad Erdan.”Le Ferrovie israeliane non sono al di sopra della legge e non sarà loro permesso di distruggere la qualità della vita dei residenti. Continua a leggere

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Israele blocca la “Dichiarazione di Ramallah”

Impedito l’ingresso in Cisgiordania a 4 ministri degli esteri del gruppo dei Paesi Non Allineati che oggi dovevano firmare a Ramallah un documento a sostegno dei diritti dei palestinesi

 

Ramallah (Cisgiordania), 06 agosto 2012, Nena News – E’ stata annullata la riunione prevista oggi in Cisgiordania dei dodici ministri del gruppo dei Paesi Non Allineati che doveva concludersi con la firma della «Dichiarazione di Ramallah», un documento a sostegno dei diritti dei palestinesi.Israele non ha consentito l’ingresso nella Cisgiordania palestinese occupata ai ministri di quattro paesi con i quali non ha relazioni diplomatiche: Indonesia, Malaysia, Bangladesh e Cuba. L’esecutivo dei Non-Allineati ha quindi deciso per l’annullamento dell’incontro, il primo nei territori occupati palestinesi. Alla riunione era attesa anche la partecipazione del presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmud Abbas (Abu Mazen).

La dichiarazione doveva affermare il diritto del popolo palestinese ad essere libero in un suo Stato indipendente e condannare l’occupazione militare israeliana che dura da oltre 45 anni.

fonte: NenaNews


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Sa’adat: i palestinesi dovrebbero scendere in strada richiedendo l’unità nazionale per resistere all’occupazione

Il compagno Ahmad Sa’adat, il Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina rinchiuso nelle carceri sioniste, ha invitato le masse del popolo palestinese e le loro forze nazionali, sociali e politiche a scendere in strada e a lavorare in tutti i modi possibili per porre fine alla stato di frammentazione e disintegrazione nazionale, che sta causando un grave danno alla causa palestinese.
Queste dichiarazioni sono state riportate dal detenuto appena rilasciato, il compagno Yousef Abu Ghoulmeh, in un’intervista rilasciata alla radio popolare lo scorso 4 agosto.

Sa’adat, ha detto Abu Ghoulmeh, ha sottolineato che tutte le forze nazionali, tra cui Hamas e Fatah, devono lavorare per porre fine allo stato di separazione e devono elevarsi al di sopra degli ristretti interessi di fazione per portare avanti la causa nazionale e per rispondere alle esigenze popolari di giustizia sociale e libertà democratica.

Sa’adat ha sottolineato che è necessario continuare a denunciare le politiche di occupazione e resistere ai crimini sionisti attraverso tutte le possibili forme di lotta e resistenza, aggiungendo che nessuno deve porre la minima speranza negli assurdi negoziati o nelle promesse del governo sionista per ottenere solo delle minime concessioni in modo da richiedere ulteriori pseudo-trattative, compreso il rilascio di alcuni prigionieri di lunga data, osservando che questo è un inganno e un ricatto politico sionista, che non porterà a nulla e che può solo danneggiare ulteriormente la nostra causa nazionale.

Sa’adat ha sottolineato che la causa palestinese è una questione di terra e di diritti, e che è necessario unire con urgenza gli sforzi per riottenere entrambi; ha poi invitato tutte le forze palestinesi a compiere grandi e determinati sforzi per liberare tutti i nostri coraggiosi prigionieri rinchiusi nelle prigioni dell’occupazione, una priorità negli sforzi e nell’impegno palestinesi.

Il compagno Abu Ghoulmeh ha portato il saluto di Sa’adat al popolo palestinese presente in Palestina e fuori da esso, in esilio e in diaspora, e nei campi profughi, in particolare quelli in Libano, Siria e Giordania che si trovano in circostanze e situazioni difficili.

Abu Ghoulmeh ha rassicurato il popolo palestinese e i dirigenti del Fronte circa la salute di Sa’adat a seguito dei suoi diversi scioperi della fame, spiegando di aver condiviso per tre mesi la cella con Sa’adat a seguito del suo trasferimento dall’isolamento dopo la fine dello sciopero della fame. Il compagno Abu Ghoulmeh ha sottolineato che ha trovato Sa’adat determinato, stabile, e vitale, pieno di entusiasmo e certo che un giorno arriverà inevitabilmente la vittoria del suo popolo.

Sulla situazione attuale dei detenuti all’interno delle carceri dell’occupazione, il compagno Abu Ghoulmeh ha dichiarato che l’amministrazione penitenziaria sta tardando e non sta attuando l’accordo che si è concluso dopo lo sciopero della fame dei detenuti del maggio scorso, che prevede un miglioramento delle condizioni di vita dei prigionieri. Abu Ghoulmeh ha detto che i prigionieri sono ancora impegnati nella lotta e nelle proteste per fare pressione sull’amministrazione penitenziaria per vedere migliorare le proprie condizioni. Ha poi aggiunto che le forze di occupazione continuano nelle loro pratiche aggressive contro i detenuti, tra cui le ispezioni notturne e il saccheggio delle celle, i metodi disumani di trasporto e di trasferimento, e la negazione delle visite dei familiari, sotto il pretesto della “sicurezza” o delle “informazioni dell’intelligence”. La detenzione amministrativa continua, ed è utilizzata dall’occupazione sionista per mettere sotto pressione il nostro popolo e i nostri combattenti per la libertà, e viene applicata arbitrariamente senza alcuna prova e un processo legale, ha concluso Abu Ghoulmeh.

Fonte: PFLP
Traduzione a cura di PalestinaRossa

 

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8 luglio 2012: i compagni del FPLP del Dheisheh Camp marciano in memoria di Ghassan Kanafani

http://pflp.ps/english/2012/07/il-pflp-nel-campo-profughi-di-dheisheh-marcia-in-memoria-di-ghassan-kanafani/

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Ghassan Kanafani: Il leader, lo scrittore, il martire

           Nel 40o anniversario del martirio del compagno Ghassan Kanafani, il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina ha ricordato questo grande uomo, lo scrittore, il leader, il rappresentante, il romanziere, il rivoluzionario e si impegna ancora una volta a continuare sul suo sentiero di liberazione.

Egli è fonte di ispirazione per coloro che resistono a tutti i livelli, ed è un eroe palestinese, arabo e internazionale, un leone a livello letterario, una icona della resistenza, del sacrificio e della fermezza. Il suo impegno nel far sì che la voce palestinese fosse udita, sia nei suoi racconti e nei suoi romanzi dove ha espresso le problematiche della resistenza con creatività e una forza letteraria rivoluzionaria, che nei suoi saggi politici dove ha espresso le sue analisi come portavoce del PFLP, ha innescato il fatto di essere oggetto dell’uccisione mirata da parte del Mossad che cercava di silenziare la voce di Kanafani e, attraverso lui, di silenziare la voce del popolo palestinese e il richiamo della rivoluzione.

Nonostante la bomba che ha dilaniato la sua macchina a Beirut l’8 luglio del 1972, il lavoro, gli scritti e la visione di Ghassan Kanafani non sono morti, ma continuano a vivere, sono riprodotti e ispirano nuove visioni della odierna rivoluzione palestinese nel lavoro degli scrittori e degli attivisti palestinesi, arabi e internazionali che narrano le storie del loro popolo, espongono i crimini del sionismo e dell’imperialismo e criticano duramente la borghesia compradora palestinese e le autorità e i regimi arabi. Lo stato sionista non è mai riuscito a silenziare la voce, il genio e la bellezza delle parole di Kanafani né quella della sua eredità che continua a vivere e a fiorire ovunque sia presente il popolo palestinese oggi e ovunque ci sua creatività e resistenza. A 40 anni dal martirio di Ghassan Kanafani, è nostra responsabilità costruire la cultura della resistenza, esplicare la chiarezza politica e la visione e costruire il movimento capace di ottenere la vittoria, la liberazione e il ritorno e promettiamo di continuare il lavoro fino alla sua realizzazione.

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UNA TRAGEDIA LUNGA 64 ANNI -nakba talat 64 hama-

Oggi, 15 maggio 2012, il Gruppo d’azione per la Palestina si unisce al dolore, alla rabbia e all’odio che in tutto il mondo arabo salgono ad ogni anniversario della Nakba, la tragedia, ovvero la cacciata della popolo palestinese dalla loro terra e l’instaurazione del regime di apartheid e di violenza sistematica sulla popolazione araba.
Mentre in Palestina le braccia dei lavoratori arabi sono serrate, in virtù dell’adesione pressochè completa allo sciopero Generale, e mentre si registrano vari scontri tra dimostranti e poliziotti dell’Autorità Nazionale Palestinese, in tutto il mondo si susseguono manifestazioni di sostegno e solidarietà alla lotta del popolo palestinese. Ricordare la Nakba fuori dalla Palestina significa mostrare a tutti che, nonostante il silenzio mediatico che da tanti anni è stato posto sulla Palestina, l’occupazione israeliana continua, così come continua il regime di apartheid e di violenza sistematica che Israele ha costruito attorno a sé; continua l’attività dei check point, continua l’occupazione dei coloni, i cittadini israeliani continuano a gettare la loro spazzatura sulle reti che proteggono i mercati arabi sottostanti; la tragedia continua.

Tornare al 1948, ai giorni in cui l’occupazione fu legalizzata dai potenti della terra, ci permette di indicare con precisione i crimini e le responsabilità storiche di Israele e del sionismo, l’ideologia che rappresenta le fondamenta dello stato israeliano. Israele si è strutturato come un regime di apartheid, segregando la popolazione araba in campi profughi o in porzioni di territorio sempre più ridotte, e bombardando i cittadini con una propaganda violenta ed aggressiva, che ricorda molto vicino quella nazifascista. Israele sfrutta i lavoratori arabi, costretti dalla necessità di sopravvivere ad essere una riserva di manodopera a costo bassissimo; strangola l’economia e le possibilità di vita dei palestinesi, imponendo la sua particolarissima visione dei diritti umani e politici. Il sionismo è la costruzione teorica che ha sostenuto e oggi continua a sostenere tutto ciò, in nome di una presunta superiorità derivata da elementi religiosi; è l’ideologia che ancora oggi caratterizza i grandi poteri economici israeliani, e di conseguenza anche la classe politica che ne è alle complete dipendenze.

Nella ricorrenza della Nakba ricordiamo che, da 64 anni, generazioni di palestinesi hanno conosciuto solo la realtà dell’occupazione, con la sua violenza e i suoi soprusi; da 64 anni la stessa tragedia va in scena, giorno dopo giorno, diventando silenziosamente normale. Ma non lo è: questo nessuno lo deve dimenticare.

L’OCCUPAZIONE FINIRA’! -al iktilal la yadum!-

GAP Gruppo d’Azione per la Palestina


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I bambini disegnano il conflitto: testimonianze da Gaza

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21 aprile 2012 ASSEMBLEA PUBBLICA

link al video    http://www.youtube.com/watch?v=1Q6gfAKwshE&context=C46a9df8ADvjVQa1PpcFM3uYdNz2MzxclbDoD4AmHp76vH3aqB5ys=
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