Samer Issawi libero!

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Vita e libertà per Samer Issawi! Libertà e giustizia per i detenuti politici palestinesi! Giustizia sociale e indipendenza nazionale per la Palestina!

Sabato 23 marzo il Gruppo d’Azione per la Palestina ha partecipato al presidio promosso dalla comunità palestinese di Parma, organizzato per esprimere sostegno e solidarietà a Samer Issawi e a tutti i prigionieri palestinesi in sciopero della fame.

Sostenere ed amplificare le lotte dei prigionieri palestinesi significa contribuire allo smascheramento della realtà dell’occupazione israeliana; significa contribuire a mostrare un aspetto della “democrazia” sionista, che ai più rimane invisibile.

Chiunque oggi vada in palestina si troverà di fronte ad una vera e propria occupazione militare di un territorio: checkpoint, arresti arbitrari, invasioni militari e assassinii mirati sono all’ordine del giorno, così come l’umiliazione, la povertà e la disoccupazione sono la quotidianità della stragrande maggioranza della popolazione araba.

Quello che in pochi riescono a conoscere è la realtà del carcere israeliano, estrema forma di aggressione che il regime sionista sostiene per colpire chi si ribella all’occupazione e lotta per l’indipendenza nazionale e la giustizia sociale.

Le lotte dei prigionieri palestinesi servono a mostrare questo aspetto del regime israeliano, e a far capire come ancora oggi il popolazione araba non sia stata domata dall’occupazione militare e culturale sionista, ma ancora prosegua con determinazione e coraggio la sua lotta per l’autodeterminazione e la fine dell’apartheid.

Sostenere queste lotte è dunque un obbligo per ogni amico e fratello del popolo palestinese.

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Aida per Dax

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Campo Estivo Internazionale 2013

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Campo Estivo Internazionale

Amal Al-Mustaqbal”

Campo profughi di Aida, Betlemme, Palestina

14-28 agosto 2013

Anche quest’anno il Gruppo di Azione per la Palestina di Parma organizza e promuove un campo estivo di lavoro presso il centro culturale “Amal al-Mustaqbal” (“speranza nel futuro”) nel campo profughi di Aida, Betlemme.

Le mattine saranno dedicate alle attività di centro estivo con i bambini del campo (dai 3 agli 11 anni); le attività pomeridiane saranno invece rivolte ad acquisire consapevolezza riguardo la questione palestinese, a conoscere e vivere in prima persona la realtà dell’occupazione, la vita quotidiana in Palestina ma anche la grandezza di una cultura diversa dalla nostra e di un popolo che da più di sessant’anni ha fatto della sua esistenza una Resistenza.

 

 ATTIVITA’

  • centro estivo mattutino (ore 9,00-13,00) con i bambini del campo profughi: attività ludiche, culturali, artistiche

  • escursione di due giorni (15-16/08) al villaggio di al-Ma’sara: partecipazione alla manifestazione settimanale contro la costruzione del muro, pernottamento

  • escursione di due giorni (22-23/08) a Yatta (At-Tuwani): visita dei territori, incontro con gli abitanti e pernottamento

  • gite pomeridiane ad al-Walaja (Betlemme) ed alla città di Hebron

  • incontro con i prigionieri politici

  • lavori manuali e organizzazione di attività all’interno del centro (manutenzione degli spazi, proiezione di film e documentari, organizzazione di momenti assembleari su specifici temi)

  • attività all’interno del campo profughi di Aida (incontri con le famiglie e con gli abitanti, murales…)

 

 

INFORMAZIONI PER I VOLONTARI IN PARTENZA

  • la quota di iscrizione è di 300 euro (da versare all’arrivo a Betlemme): sono inclusi l’alloggio ed i pasti; sono escluse le gite ad al-Ma’sara, at-Tuwani (costo stimato 10-15 euro) e le spese accessorie

  • le spese del viaggio sono a carico dei volontari che provvederanno autonomamente ad acquistare il biglietto aereo ed a raggiungere il gruppo martedì 13/08 a Gerusalemme (da cui si partirà assieme per Betlemme)
  • è necessario avere un passaporto valido, possibilmente senza timbri di paesi arabi  (per evitare lunghi interrogatori all’ingresso in Israele)
  • bisogna portare l’occorrente per dormire (sacco a pelo)
  • non sono richieste competenze specifiche, solo buona volontà e spirito di adattamento. La conoscenza dell’inglese è consigliata ma non è obbligatoria

 

REGOLAMENTO INTERNO DEL CAMPO

  • è fondamentale il rispetto delle usanze e delle tradizioni del luogo: per i trasgressori saranno presi provvedimenti
  • mantenere un comportamento dignitoso, il che include il rispetto degli altri, l’abbigliamento (per le donne: evitare indumenti troppo attillati, pantaloni o gonne sopra al ginocchio, canottiere; per gli uomini: non stare a petto nudo) e astenersi da qualunque genere di comportamento non idoneo in pubblico
  • tutte le decisioni riguardo al campo ed alle attività saranno prese collettivamente in un momento assembleare quotidiano: tutti sono caldamente invitati a partecipare attivamente alle assemblee, ponendo problemi e proposte. Le decisioni, una volta prese, sono insindacabili e vincolanti per tutti
  • impegnarsi a organizzare, seguire e partecipare a tutte le attività del campo
  • non fare uso di alcol o di qualsiasi tipo di stupefacente.

 

 

Per iscriversi è necessario compilare il modulo in allegato e inviarlo all’indirizzo

gap.parma@gmail.com

Nel mese di maggio verrà organizzato a Parma un training della durata di un giorno per prepararsi alla partenza e ricevere tutte le informazioni necessarie per il viaggio (la data precisa verrà tempestivamente comunicata sul sito e via e-mail agli interessati).

 

Con la Palestina nel cuore,

fino alla vittoria!

 

GAP-Parma, Gruppo di Azione per la Palestina

www.gruppoazionepalestina.noblogs.org

 

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27 febbraio:Sahara libero!

27 Febbraio

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Video: Dalla “primavere” alle guerre umanitarie

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Solidarietà al centro Amal al-Mustaqbal, campo profughi di Aida, Betlemme

Domenica 3 febbraio 2013 il Gruppo d’Azione per la Palestina si è riunito per
stabilire i tempi, i progetti e le modalità del campo di lavoro presso l’Aida
Camp di Betlemme.
Tutte le informazioni a riguardo saranno fornite a breve sul sito del GAP.
Nella stessa giornata, approfittando della presenza di alcuni nostri compagni
palestinesi appositamente giunti in Italia, abbiamo donato al responsabile del
Centro Amal Al Mustaqbal, B. Jadou, gli introiti della cena palestinese che
abbiamo organizzato nel dicembre scorso (https://gruppoazionepalestina.noblogs.org/post/2012/12/05/cena-palestinese/) e di altre
iniziative a sostegno del Centro.
Qui sotto il video della donazione.

Amal al-Mustaqbal

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Dalle “primavere” alle guerre umanitarie CONFERENZA

posterSIRIAdefNord Africa e Vicino Oriente tra rivolte soffocate e nuovi interessi imperialisti
 

Interverranno:

Mostafa el Ayoubi caporedattore della rivista mensile “Confronti”

Marco Benevento del comitato “Giù le mani dalla Siria”

Michele Giorgio (in collegamento skype da Gerusalemme) inviato del “Manifesto” e giornalista di Nena News

 

Sabato 16 febbraio 2013 ore 17,30

sala Auditorium, via Argonne 4, Parma     

organizzano il Gruppo di Azione per la Palestina – Parma – ed il comitato nazionale “Giù le mani dalla Siria”

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Intervista a Rashi Moussa, dirigente comunista siriano

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 Intervista a cura della rivista Tintaroja dei Collettivi dei Giovani Comunisti (CJC) di Spagna a Rashi Moussa, membro del Comitato esecutivo dell’Unione dei Giovani Comunisti Siriani – Gioventù Khaled Baghdash, responsabile delle Relazioni internazionali. 33 anni, giornalista comunista siriano e dottorando in ingegneria meccanica all’Università di Damasco
D – Nonostante tutti i mezzi di comunicazione parlino della guerra in Siria, in realtà, tutto il mondo sa molto poco su di essa. Quale ritieni sia l’origine di conflitto?
R – La Siria è stata, per decenni, uno dei più grandi ostacoli ai progetti di carattere sionista e imperialista che hanno cercato di imporsi nella regione. La resistenza nazionale del Mediterraneo orientale, che già è riuscita ad ottenere una serie molto importante di conquiste, è stata principalmente sostenuta dall’appoggio siriano. Inevitabilmente, ciò l’ha reso uno dei più grandi nemici dei reazionari e delle loro clientele.
Inoltre, le politiche economiche neoliberiste attuate negli ultimi anni nel paese hanno dato luogo a un progressivo impoverimento dell’economia nazionale a favore della speculazione e di alcuni settori non produttivi. Tutto questo, che si è tradotto in un impoverimento generalizzato delle masse e in una crescita a dismisura della disoccupazione giovanile, ha creato il terreno ideale per l’azione di queste forze reazionarie. Qui sono state gettate le basi del crudele panorama che attualmente affligge i siriani. Fin dall’inizio, va detto, sono stati i comunisti coloro che hanno messo in guardia su questo pericoloso cambio della politica economica e che hanno cercato di combatterlo in tutte le forme possibili.
Così da un anno e mezzo, il popolo siriano è esposto ad attacchi terroristici, massacri e provocazioni di ogni tipo. Tutte queste operazioni sono, ogni volta che i “ribelli” falliscono nel tentativo di rovesciare il regime, sempre più criminali. I loro obiettivi sono, in generale, i civili e i militari, gli accademici e i giovani adulti in particolare. Tra i loro capi in vista figurano l’organizzazione oscurantista “Fratelli Musulmani” e mercenari di diverse nazionalità, che ricevono i finanziamenti di cui necessitano per il loro armamento e campagne mediatiche attraverso i regimi arabi strettamente legati all’imperialismo – soprattutto Arabia Saudita e Qatar. Inoltre, la Turchia collabora come braccio esecutivo delle attività della NATO nella regione.
Oggi, dunque, la Turchia sta portando avanti una persecuzione aggressiva contro la Siria. Oltre a sostenere e nascondere i terroristi, i loro aerei da guerra violano di continuo lo spazio aereo siriano. Non molto tempo fa, uno di questi venne intercettato e abbattuto dalla difesa aerea del paese, fornendo una scusa al governo turco per intercettare illegalmente un aereo siriano, confiscare il suo carico e aggredire il suo personale, oltre che per bombardare indiscriminatamente i confini di volta in volta.
Parallelamente, i reazionari e i loro alleati si sono dichiarati “Opposizione siriana” e hanno richiesto un intervento da parte delle forze imperialiste come è accaduto in Libia. In altre parole, invasione e occupazione del paese da parte delle truppe della NATO. In questo contesto, il Partito Comunista Siriano e la sua gioventù hanno organizzato numerose manifestazioni e presidi in tutta la Siria, con l’obiettivo di smascherare tra la popolazione questo intervento che mina il diritto di tutto il popolo siriano all’autodeterminazione e per fare appello a sostenere un programma nazionalista. Inoltre, tra grandi difficoltà, i nostri compagni hanno organizzato molte campagne di donazione di sangue a Damasco e in altre città e hanno lavorato per aiutare le persone sfollate dalle loro case.
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LA MEMORIA E’ UN INGRANAGGIO COLLETTIVO

Ricordare tutto per comprendere il passato ed agire sul presente

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Oggi, domenica 27 gennaio, il Gruppo d’Azione per la Palestina partecipa attivamente alla giornata della memoria, volta a ricordare l’abominio dei campi di concentramento, espressione materiale della volontà di dominio e di sopraffazione dell’ideologia fascista, fondamento dell’Italia di Mussolini e della Germania hitleriana.

Ricordiamo tutti i morti addebitabili ai fascismi europei, e ai loro stati totalitari e repressivi; rendiamo anche onore a tutti coloro che lottarono e contribuirono alla fine dei regimi che crearono i campi di concentramento, il confino sistematico per i dissidenti e l’assassinio politico come consuetudine.

Nei campi di lavoro e di concentramento si realizzava nei fatti la discriminazione insita nel pensiero fascista; si portava all’estremo compimento quello che in nuce si era visto già dai primi anni in cui i due partiti cominciarono la lotta per il potere, e lo consolidarono con olio di ricino e Notti dei cristalli.

Oggi ricordiamo tutti gli oppressi, tutti gli internati, tutte le vittime di quei regimi disumani; indichiamo chi si rese responsabile di tutto ciò, e le becere ideologie che animarono e giustificarono questa carneficina; non possiamo quindi che ribadire, in maniera molto chiara, il nostro determinato antifascismo e la nostra volontà di opporci a chi, ancora oggi, propone un “ritorno al passato” riverniciato di una falsa novità o modernità.

Ricordiamo il tentato genocidio della popolazione ebraica e della popolazione rom europea; ricordiamo l’apartheid dei regimi fascisti, le loro politiche separatiste e la violenza e la repressione sociale che caratterizzano i loro governi.

Proprio perchè ricordiamo tutto ciò, oggi non possiamo tacere il fatto che da 65 anni in Palestina, come ben dimostrato da vari storici, tra cui l’ebreo Ilan Pappè, si va compiendo il prolungato tentativo di pulizia etnica della popolazione araba, voluto e di fatto portato avanti dallo Stato di Israele.

Chiariamo fin da subito che non reputiamo “gli ebrei” tout court i responsabili di tutto ciò; abbiamo compagni ebrei e stimiamo molte persone di sangue e religione giudea che si mobilitano e danno il loro contributo per la fine dell’occupazione della Palestina; i responsabili di questa tragedia sono invece lo Stato di Israele e la sua ideologia sionista, che rifiuta l’uguaglianza dell’uomo in nome di una presunta superiorità di un gruppo etnico o religioso sugli altri.

L’orrore dell’apartheid e della discriminazione sistematica continua in Palestina grazie agli sforzi dello Stato di Israele e alla sua ideologia sionista; oggi, mentre teniamo alti i valori di libertà, della solidarietà e del diritto alla vita, non possiamo non ricordare come l’occupazione israeliana, coi checkpoint, con i bombardamenti, con le uccisioni mirate, nega oggi di fatto questi valori; non possiamo ricordare e rimanere impassibili di fronte a ciò.

Con la mostra fotografica che oggi abbiamo presentato in piazza Garibaldi volevamo mostrare alcuni aspetti dell’apartheid; mostrare immagini della storia di un popolo, quello palestinese, che dal 1948 deve fronteggiare le politiche sioniste governo di Tel Aviv, finalizzate ad allontanare, od eliminare, la popolazione araba dalla Palestina; deve lottare per sopravvivere ed evitare il completo genocidio.

Una data simbolica assume importanza se i valori che la animano prendono vita, e aiutano a modificare il presente; per questo oggi ricordiamo la tragedia della terra di Palestina, le ragioni storiche del suo popolo e dichiariamo che l’occupazione deve finire, assieme alle deliranti ragioni dei fascismi di ieri e del sionismo di oggi.

 

Con la Palestina nel cuore

fino alla vittoria!

 

GUARDA IL VOLANTINO CHE E’ STATO DISTRIBUITO

 

 

 

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Da perseguitati a perseguitori

baqa'a camp1969In occasione della giornata della memoria, domenica 27 gennaio dalle ore 15 il Gruppo d’Azione per la Palestina sarà presente sotto i portici di via Mazzini (angolo piazza Garibaldi) con una mostra fotografica sull’ “Altro Olocausto“, quello della popolazione palestinese. L’obiettivo che ci poniamo è quello di mostrare, attraverso le immagini dell’occupazione e dell’apartheid, il 582478_299709666782639_255096976_ncontinuo ed efferato tentativo di pulizia etnica del popolo arabo di Palestina perpetrato da Israele dal momento della sua fondazione fino ai giorni nostri.

Invitiamo tutti i compagni, i nostri sostenitori e simpatizzanti ad essere presenti con noi.

 

Con la Palestina nel cuore,
fino alla vittoria

Gruppo di Azione per la Palestina – Parma

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